venerdì 29 giugno 2012

Ultrasun medium 20SPF sensitive

Avendo la fortuna di vivere nella mia bella Liguria, ieri, per la prima volta della stagione balneare di quest'anno, sono andata in spiaggia.
In verità sono arrivata in spiaggia già corredata di una lieve abbronzatura, presa sul terrazzo nei minuti liberi.
E ieri per la prima volta ho testato Ultrasun medium 20 SPF sensitive, formula glimmer.
Essendo un prodotto water-resistant, secondo le istruzioni, l'ho applicato a casa, prima di partire e poi non più.
Ciò che mi ha convinto a provare questo prodotto, è proprio la comodità di poterlo applicare prima dell'esposizione al sole, senza doverlo portare in spiaggia per applicazioni successive.
La confezione è molto comoda e funzionale, si pigia sull'erogatore, mentre il fondo sale, il prodotto all'interno non rimane a contatto coll'aria, tanto è vero che la sua efficacia protettiva dura tre anni.
E' una confezione generosa di 150 ml., anche se io l'ho acquistata in un kit di due confezioni.
Il prezzo è medio alto, giustificato dalla professionalità del prodotto e dalla serietà della Casa.
Ultrasun è una società svizzera, fondata nel 1992, che produce unicamente prodotti di protezione solare ad alta tolleranza.
Ultrasun è in stretta collaborazione con specialisti svizzeri e stranieri.
E' dichiarato che questi prodotti sono testati dermatologicamente, purtroppo non è specificato senza uso di animali.
Ciò mi rende perlessa sul continuarne l'uso.
L'emulsione, che mi sono spalmata sul corpo, non è grassa, non è profumata, è un pò pastosa e lascia sulla pelle un sottile velo bianco, che presto sparisce.
La Casa dichiara che tutti i suoi prodotti non contengono emulsionanti o agenti conservatori.
Sono fotostabili e resistono all'acqua e alla traspirazione.

All'interno del tappo di plastica ho trovato un foglietto con dettagliate istruzioni: la catalogazione dei quattro tipi di pelle fondamentali, per quanto tempo, con tale prodotto, ognuna può rimanere esposta al sole a Parigi, nell'Italia del sud, alle Canarie.
Utilissimi sono i consigli:  lasciar alla pelle il tempo di sviluppare la sua autoprotezione,  non esporre al sole neonati o bambini piccoli, altrimenti esporli con vestiti e fattori ad alta protezione, evitare le ore di picco solare, perchè ci si abbronza anche all'ombra, le superfici chiare come acqua, sabbia e neve intensificano la radiazione, bere liquidi regolarmente, mettere cappelli e occhiali da sole specialmente a bambini o se si è calvi.
Peccato che le scritte sono minuscole e presentate in troppe lingue, ma i concetti basilari sono riassunti anche in fondo al foglietto con comodi schemi.

La cosa bella è che l'emulsione, che ho usato io, dopo l'applicazione, lascia la pelle splendente.
Questo avviene grazie all'effetto glitterato, dato da minerali in essa contenuti.
E' dunque questa emulsione adatta solo alle donne ma utile anche quando si va in spiaggia colla pelle ancora pallida, che in genere stona coi colori decisi dei costumi da bagno.
Dopo tutta la giornata di permanenza sulla spiaggia e ripetuti bagni in mare, alla sera avevo una leggera sensazione di bruciore sulla schiena.
A questo ho subito posto rimedio con un leggero massaggio di arnica gel.
Debbo dire però che non ho rispettato i tempi consigliati da Ultrasun e mi sono molto fidata del mio fototipo 3 e del fatto che avevo già un pò di abbronzatura.

giovedì 21 giugno 2012

Qualcosa di cui sparlare: il fenomeno QVC.

Siamo in piena crisi, siamo in una crisi pericolosa, senza eguali, tutti ne abbiamo coscienza.
Questa è la "tiritera" continua, monotona, che i canali televisivi delle reti principali ci propinano, tutti i giorni, a tutte le ore.
Serie di dibattiti, discussioni, conti e controconti, bilanci, previsioni, i più senza capo né coda, si susseguono senza alcuna partecipazione di un pubblico assente, preoccupato veramente, perso e concentrato nelle lotte giornaliere.
Che fare la sera? Quando vorremmo rilassarci un pò, dimenticarci di tutto.
Spegnere la televisione, occultarla assieme a tutta la sua spazzatura o, facendo zapping, dare un'occhiata a qualche programma alternativo, magari a QVC?
Ma cosa è QVC?
E' una televendita o qualcosa di più costruito, insinuante?
Al limite potrebbe diventare un nuovo costume italiano?



Questa maniera di fare show e business allo stesso tempo è stata ideata negli States più di vent'anni fa.
Nelle sconfinate aree geografiche americane dalla consolidata mentalità consumistica, doveva apparire al tempo stesso divertente e utile far shopping, comodamente sdraiati sul divano di casa.
Non so con quale criterio, ma è certo che la programmazione-azienda QVC negli anni seguenti si è espansa, andando a lambire il Regno Unito, dove si è floridamente radicata, in Germania, in Giappone e infine anche in Italia.
Si dice inoltre che arriverà  in Cina.

Il meccanismo è semplice quanto efficace.
Ben preparate presentatrici, assieme a qualche presentatore, dall'apparenza di simpatiche ragazze della porta accanto o madri dei compagnetti di scuola dei figli, in maniera amichevole, parlano, consigliano prodotti per la vita di tutti i giorni, per far vivere meglio tutti i giorni.
Questi prodotti in verità sono selezionati in maniera molto abile: make-up delle star hollywoodiane, pentole che cuociono senza uso di grassi, vestiti da boutique a basso costo per taglie forti, che camuffano egregiamente i difetti, preparazioni di yogurt che diventano dessert, diamanti artificiali che luccicano più di quelli veri...chi più ne ha più ne metta.
E' come un circo, le acrobazie di presenter e ospiti stranieri catturano l'attenzione degli adulti.
E' una fiera medievale, i cui mercanti intrattengono, incuriosiscono e convincono i visitatori.

Ma questa azienda non vuole apparire convincente, vuole fare emergere una immagine di assoluta serietà.
I prodotti, prepagati con carta di credito o pagati alla consegna del corriere, arrivano puntualmente.
L'acquirente ha a disposizione trenta giorni per esaminare, provare tali prodotti.
Se questi non lo soddisfano, possono essere rispediti al mittente.
La ditta QVC rimborserà il mancato acquirente puntualmente.
Durante gli show televisivi gli spettatori possono intervenire telefonicamente in diretta, per far domande o dire la propria opinione o raccontare le proprie esperienze con QVC.
Gli interventi più numerosi sono di signore abbastanza mature, che ringraziano dopo l'emozione di aver ricevuto il magico pacco di QVC con dentro le cose scelte, sognate, desiderate e....convenienti, dei veri piccoli affari!

Fin qui nulla da obiettare, se non qualche soldino della pensione sacrificato per utilissimi quanto introvabili oggetti e la disperazione dei mariti.
Alle volte si è costretti a telefonare a QVC di nascosto, magari a mezzanotte, quando tutti in casa dormono e la magia del TSV si materializza.
Chi se ne intende, capisce a cosa alludo...
Eppura, a ben guardare, qualche scricchiolio si sente.

Innanzitutto è vero che il prodotto reso viene rimborsato in tutto il suo costo, eccetto però le spese di ritorno.
Infatti le spese di spedizione sono completamente a carico dell'acquirente.
La cosa però non viene sempre detta dalle sollecite amiche, anzi non viene detta quasi mai.
La spedizione oltretutto è l'unico mezzo che permette all'azienda di vendere i prodotti disponibili e di riprenderseli in caso di insoddisfazione da parte del cliente.

Non è poi così comodo come queste madri di famiglia confidano continuamente, comperare profumi senza sentirli o vestiti senza provarli, e neppure è così conveniente, se debbo spendere 6,90 euro per averli e 6,90 euro eventualmente per rispedirli.
E' vero che la maggior parte delle cose arrivano sigillate ed imballate perfettamente.
Mi è capitato però di ricevere un paio di scarpe Carma mal rifinite, di bassa qualità, oserei dire rattoppate ( forse recuperate da qualche reso) e infilate in una scatola danneggiata con carta velina stropicciata.
E' forse colpa mia, se, in questo caso, ho cambiato idea e mi sono pentita delle scarpe?

L'azienza QVC dice di offrire prezzi più bassi, grazie al suo enorme potere di acquisto.
Sarà anche vero, ma ho visto un prodotto di Gatineau, venduto nella profumeria sotto casa mia allo stesso prezzo QVC.
A questo punto mi è più conveniente comperarlo sotto casa mia o magari su qualche sito inglese conosciuto e serio, dove costa due euro in più, ma la spedizione non viene fatta pagare.
Sono tutti molto gentili, è vero, ma non sempre gli shopping assistant possono essere informati su tutti i prodotti o saper consigliare quale paio di orecchini potrei mettere al matrimonio di mia sorella.

I giudizi positivi o negativi sui prodotti comperati vengono puntualmente riportati sul sito di QVC, ma non esiste effettivamente un indirizzo e mail dove poter comunicare direttamente.
Gli interventi televisivi sono tutti positivi, pieni di entusiasmo, cerimoniosi, grondanti di complimenti.
Possibile che nessuno se la senta di esprimere in diretta un giudizio, una perplessità educata ma non tanto positiva?

QVC è sempre alla ricerca di nuovi acquirenti, forse anche perchè i vecchi sanno ormai selezionare quello che a loro serve o piace veramente.
Pur avendo anch'io acquistato su QVC e reputando effettivamente valide la maggior parte delle cose acquistate, mi sento un pò come lo spettatore televisivo anni '60, che "digerisce" soddisfatto il teatrino di Carosello.      

domenica 17 giugno 2012

Prada shoes: I love it

Non sono una grande feticista in fatto di scarpe, ma, quando decido di comperarne un paio, sono molto esigente.
Mi piacciono le scarpe semplici, classsiche, impeccabili nei dettagli, molto precise nelle rifiniture e devono esprimere senz'altro classe.
In questo periodo cercavo delle decolleté con tacco alto dai 10 ai 12 cm.
Ho provato a considerare un paio di decolleté di vernice nera di un brand "italiano", che hanno subito rivelato un design gradevole sì, ma una realizzazione orrenda con dettagli imprecisi e mal realizzati.
Le ho subito rispedite al mittente: un marchio da battaglia!
Chi mai poteva tirarmi su il morale, se non Prada?
E qui voglio soffermarmi su un marchio italiano, fiore all'occhiello della nostra attività imprenditoriale e della nostra artigianalità migliore, elegante e curato nei dettagli.
Forse nessuno meglio di Prada impersona quell'Italian Style, che tanto gli Americani apprezzano e ci invidiano.

Ancora molte persone ricordano la prima boutique Prada nella Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, dove l'alta borghesia europea comperava borse ed accessori da viaggio di lusso.
In seguito questa piccola impresa fu tramandata dal fondatore Mario Prada a sua figlia Luisa e nel 1971 a sua nipote Miuccia.
Miuccia Prada, laureata in Scienze Politiche, nonostante avesse ereditato nel 1978 le redini dell'azienda dalla madre, aveva ben altri interessi.
Nella Milano delle lotte studentesche degli anni '70 aveva aderito al Partito Comunista Italiano e lottava per i diritti delle donne.
Nel 1985 disegnò una collezione di borse di nylon, senza etichetta, che presto divennero richiestissime nel mondo, e addirittura definite dai giornalisti come la punta di diamante tra gli accessori della donna.
Il sodalizio tra l'inventività di Miuccia e il senso imprenditoriale di suo marito Patrizio Bertelli, permisero all'azienda di decollare, dopo un periodo di stallo.
Nel 2006 Prada acquisisce anche definitivamente il prestigioso marchio di scarpe Church's.
Il marchio Prada ancora oggi non è soltanto collezioni di vestiti, scarpe o borse di lusso, ma un vero e proprio stile di vita elegante, efficiente, ricco di storia e tradizione, che gli stranieri hanno ben recepito e addirittura immortalato con ironia in un best seller diventato un famoso film "Il Diavolo veste Prada".


Tornando alle mie scarpe, mi soddisfano perchè sono classiche, progettate alla perfezione nell'arco, che dal tacco arriva al plateau.
Sono fashion nel ritorno alla forma a punta, ma non eccessiva, anzi appena abbozzata, e nel colore blu royal, che però rimane discreto e raffinato nella sua profondità.

Non a caso è notizia di questi giorni che la scrittrice Lauren Weisberger, autrice dell'ormai cult "Il Diavolo veste Prada", e che proprio nel libro si è ispirata alla sua reale esperienza nella redazione di una rivista di moda, a breve lancerà il secondo libro " La rivincita veste Prada, il ritorno del Diavolo", seguendo il filone del suo primo libro.
Ovviamente le case cinematografiche sono già in fermento per accapparrarsi i diritti.
Meryl Streep incarnerà ancora il personaggio di Miranda Presley?
Non ci sono notizie precise a riguardo, ma sembra che l'attrice sia disponibile, dichiarando ironicamente " Credo dovrò perdere un pò di chili prima".

giovedì 14 giugno 2012

La crema anticellulite: mito o realtà?

L'estate non è ancora arrivara, le belle giornate di sole sono un sogno, ma il nemico numero uno del costume è lì, puntuale, come tutti gli anni.
Abbiamo rinunciato ai dolci tutto l'inverno, siamo state puntuali al nostro appuntamento in palestra, eppure lo specchio è impietoso: cellulite e pelle a buccia d'arancia sulle gambe! 
L'ultima chance è lì ad aspettarci in profumeria o farmacia, anch'essa puntuale ogni inizio estate: la crema anticellulite.
Che fare? Ne abbiamo provate tante gli anni scorsi, nessuna è mai stata risolutiva, perchè quest'anno dovrebbe funzionare?
La crema anticellulite è un mito o una realtà?
E' chiaro che una crema da sola non basta, ci vogliono ginnastica, diete appropriate, magari massaggi...che vada bene.
Ma queste tipologie di creme servono a qualcosa?
Sono forse solo un vendere e comperare fumo a scapito delle consumatrici?
 
Attualmente sto usando Firm and Tone Serum di Murad, un prodotto che l'anno scorso era ancora presente sugli scaffali di Sephora ad un prezzo considerevole, mi sembra attorno a 60 euro.
La descrizione di questo prodotto sul sito di Murad Italia è la seguente: un siero coperto da brevetto, ricco di principi funzionali esclusivi particolarmente efficaci e concertrati, un sistema liposomico che rilascia principi attivi, ottimizzandone la penetrazione e la biodisponibilità, per un risultato visibile e duraturo nel trattamento della cellulite, delle adiposità localizzate, delle smagliature.
L'uso regolare e continuato del preparato consente di raggiungere risultati importanti e duraturi.
I principi funzionali sono: Pepe di Cayenna, che stimola la microcircolazione cutanea, l'Esculina, estratto dai semi di ippocastano e la Centella Asiatica, che rendono la cute tonica e drenata, l'estratto di Uncaria Tormentosa, una pianta della foresta pluviale amazzonica, che riduce l'aspetto a "buccia d'arancia" della cellulite, il Lycium Barbarum, che rivitalizza, nutre e protegge la cute, infine Carnitina e Guaranà, che contrastano i fenomeni di adiposità localizzata.
E' consigliato massaggiare tale prodotto due volte al giorno, preferibilmente dopo doccia e bagno, sulle zone interessate più volte all'anno (non vi dico la spesa!).
 
Come dicevo io lo sto testando da all'incirca un mese.
Come consistenza è un gel un pò colloso, all'inizio si fa fatica ad abituarsi, ed è per questo che l'avevo abbandonato in fondo all'armadietto del bagno.
Si stende facilmente e velocemente, lasciando un odore che assomiglia a colla di pesce.
Risultati apprezzabili per adesso non ne vedo, non so se la cute sia liscia per questo prodotto o per gli scrub fatti o per altri idratanti usati.
I muscoli delle mie gambe sono molto più tonici per la ginnastica mirata, che sto facendo. 

lunedì 11 giugno 2012

SBC Arnica Gel

Oggi voglio focalizzare la mia attenzione su un prodotto che definirei jolly per la sua multi-funzionalità.
Questo prodotto in Italia è venduto solo dal nuovo canale televisivo dello shopping QVC, nella sua sezione bellezza.
In genere non è disponibile da solo, ma in kit assieme ad altri prodotti, che completano dei trattamenti del corpo.
Si tratta di una bottiglia o bottiglietta di plastica con dosatore, comoda ed infrangibile, contenente un gel color ambra, formato da estratti di arnica.
Non so bene se ottempera i parametri per definirsi biologico, ammesso che in Italia esista una legislazione per definire se un prodotto è effettivamente biologico.
Come tutti i gel di questa linea, creata per delle SPA inglesi, è una lozione dopo bagno o dopo doccia, coordinata ad un detergente di consistenza più cremosa.
L'idratazione principale avviene dunque durante la detersione, il gel rappresenta il tocco finale, che dà una sensazione di benessere e pulito, derivato dalla profumazione delicata e non persistente, lascia la pelle setosa, mantenendo una idratazione ottimale.
Esalta l'abbronzatura in maniera naturale.
Direi inoltre che è un gel morbido e fresco, piacevole in questa stagione di caldo umido, veloce da stendere.
Può essere anche massaggiato più a lungo e servire per decontrarre i muscoli indolenziti, utile dopo un periodo di sport.
A differenza di altri preparati simili in farmacia o parafarmacia non dà sensazione di collosità.

Trovo utilissima la sua funzione di pronto soccorso, che mi induce ad averlo sempre nel bagno.
In caso di piccoli traumi alle braccia o alle gambe, basta applicarne una generosa quantità senza massaggiarla sulla parte offesa, ed il dolore passa in fretta e la pelle non rimane segnata.
Mi è capitato di applicarlo anche in caso di piccole ustioni alle mani e alle dita.
Con impacchi intervellati durante le prime ore, subito dopo l'applicazione di acqua fredda o ghiaccio, combatte la dolorosa sensazione di bruciore e fa sparire l'infiammazione.

L'arnica gel è, come dice l'esperta di SBC, invitata agli show televisivi di QVC, una "mano santa", aggiungo io discreta.  

giovedì 7 giugno 2012

Original Carmex Lip Balm

Oggi voglio parlare di Carmex Lip Balm, un prodotto da me occasionalmente trovato in un mio cassetto fra le tante cose di beauty lì riposte.
Mi piace curare le labbra e mantenerle liscie, morbide ed idratate.
Ho scovato i balsami Carmex su Asos, un sito su cui spesso acquisto prodotti di make-up, che non trovo sul mercato convenzionale italiano.
Ed effettivamente, non avendoli mai visti, sono stata attirata dalla loro scatolina vintage.
Oggi ho riesumato la mia scatoletta, aperto il coperchio di un giallo paglierino retrò, che vagamente ricorda i prodotti da toilette maschili di un tempo.
Il resto del packaging è di plastica bianca, abbastanza spessa.
In realtà sul sito americano di Carmex è dichiarato che la plastica è stata ridotta del venti per cento dalla confezione originale,rendendo il fondo del packaging più concavo, senza con ciò modificare la quantità e qualità del prodotto.
Questo è stato fatto per ridurre i quantitativi di plastica usati e di conseguenza anche la quantità di carburante per trasportare la merce.
Ma evidentemente questo nuovo contenitore "verde", più sensibile alla causa ecologica, non è ancora sul mercato, visto che Asos presenta ancora la vecchia confezione.
Interessante è la storia della società che da anni produce un balsamo per labbra, famoso come il dentifricio Colgate.
Il Carmex Lip Balm è stato inventato nel 1937 da Alfred Woelbing sui fornelli di casa sua.
Per vent'anni Alfred e sua moglie continuarono a fare il balsamo a mano e a confezionarlo nei caratteristici vasetti bianchi con coperchio giallo.
Poi spostarono la produzione fuori casa in una struttura in affitto nel Wisconsin, dove rimasero fino al 1975, quando si trasferirono nella sede attuale in Franklin, Wisconsin.

Ancora oggi i laboratori impiegano circa cento persone e sono gestiti dai nipoti della famiglia Woelbing.
Mentre sulla vecchia stufa della famiglia Woelbing oggi si cucinano ancora i cibi.
Il Carmex Lip Balm disponibile a tre euro e quarantasei centesimi su Asos, si raccoglie col dito e si spalma sulle labbra.
L'aspetto e la consistenza di questa formula è di una pasta trasparente, consistente e giallognola, bisogna leggermente insisterte per uniformarla sulle mucose labiali.
Sembra la cera d'api per lucidare.
Il sapore è gradevole, subito si sente un leggero aroma di vaniglia e dopo si avvetre una sensazione di freschezza insistente sulle labbra.
E' talmente fresco che, sembra, possa rendere le labbra più turgide, senz'altro le lucida, così da fungere da lip plump.
Alla fine lascia una patina protettiva abbastanza consistente e tenace.
Anche dopo che ho mangiato e bevuto, e la patina è sparita, le labbra rimangono morbide e lisce.
Direi che è un prodotto in grado di difendere la sua reputazione e popolarità.
Per dichiarazione della ditta contiene i seguenti ingredienti:
Mentolo derivato dall'olio di menta piperita, usato anche per decongestionare le vie respiratorie e per lenire i dolori muscolari, esistono infatti creme al mentolo per alleviare la stanchezza muscolare.
Dal mentolo deriva la sensazione di freschezza, che lenisce il disagio delle labbra secche o screpolate e anestetizza anche il dolore dell'herper labiale.
La canfora è un composto naturale simile al mentolo, dà una sensazione di raffreddamento, formicolio.
E' un lieve agente anestetico locale e antimicrobico, anch'esso usato contro il fastidio dell'herpes labiale.

Il fenolo è l'ingrediente più controverso.
I laboratori Carma difendono l'uso di questo ingrediente e affermano che si trova in molte varietà di colluttori e pastiglie per il mal di gola, perchè uccide i germi e ha un effetto anestetico locale.
Nel balsamo Carmex il fenolo aiuta a ridurre il prurito e il bruciore delle labbra secche e screpolate e delle febbri labiali.
Inoltre ha un effetto di peeling, rimuovendo delicatamente dalle labbra le pellicine secche e rialzate.
Il fenolo, nato come acido fenico nel 1860, veniva usato come deodorante e disinfettante per fogne.
Nel 1865 fu usato come antisettico su una frattura dal medico scozzese Lister, in quanto danneggia la cellula batterica.
Venne usato abbondantemente nella disinfezione delle sale operatorie, degli attrezzi chirurgici, delle mani e camici dei sanitari, al punto che le corsie degli ospedali presero il caratteristico e pungente odore di fenolo.
Iniezioni di fenolo sono state somministrate a migliaia di persone nei campi di concentramento di Auschwitz.
Iniettato prima per endovena e in seguito direttamente nel cuore della vittima, causava la morte entro quindici secondi.
L'utilizzo dell'acido fenico sulle mani è una possibile spiegazione scientifica al fenomeno delle stigmate, come supposto da Sergio Luzzato nella sua biografia di Padre Pio.
Ovviamente in tutto questo discorso è da tener conto delle quantità di fenolo utilizzato.
Riporto la risposta data da un dipendente Carmex circa la pericolosità del fenolo presente nel balsamo:

"Carmex contains a tiny amount of phenol - less than 0.5%. It functions as an antimicrobial agent and is a part of the Fedreal Food and Drug Administration's monograph for oral care products which deems phenol in this amount to be safe and effective when used as we do. Here's a question for you; do you know what is probably the #1 thing responsible for saving more lives during the 20th century? Chlorine, another chemical that is toxic but when added in small amounts to water makes it safe and drinkable."

Invito a questo riguardo una discussione sui pro e contro dell'utilizzo del fenolo.

La lanolina è simile all'olio prodotto dalle nostre ghiandole sebacee, e può contribuire a ridurre l'eccessiva secchezza e a ripristinare morbidezza ed elasticità.
Colla lanolina il balsamo Carmex dona alle labbra un velo protettivo, lenitivo ed idratante.
Il burro di cacao è un grasso naturale, estratto dal seme di cacao durante il processo di produzione del cioccolato.
Questa sensazione liscia e cremosa dal gusto leggermente vanigliato è data al balsamo Carmex dal burro di cacao.
E' un idratante meraviglioso, anche contro dermatiti ed eczemi della pelle.
Aiuta le labbra a mantenere umidità e le protegge da fattori ambientali, che causano secchezza e screpolature, rendendole morbide e lisce.
L'acido salicilico è stato usato fin dai tempi più antichi come antidolorifico, quando in formula più semplice veniva estratto dalla corteccia del salice.
Conosciuto anche come betaidrossiacido, l'acido salicidico permette una leggera esfoliazione delle cellule morte e una migliore penetrazione in questo caso di mentolo, canfora e fenolo.
In verità nel balsamo Carmex ne viene usato solo l'un per cento.
L'aloe è stato usato per secoli per trattare molte malattie della pelle, tra cui l'accelerazione della rigenerazione di ferite e la riduzione dell'infiammazione.
Nel balsamo Carmex l'aloe ha un effetto idratante e anti-invecchiamento.
La vitamina E è un olio con un'ampia varietà di proprietà benefiche.
Quando le labbra sono esposte ai raggi ultravioletti, la vitamina E agisce come antiossidante e protegge le labbra contro l'invecchiamento precoce, impedendo la formazione di radicali liberi.
La vitamina E ha anche proprietà anti-infiammatorie, che possono aiutare a lenire i danni alle labbra, causate dal sole, vento e siccità eccessiva.
Il burro di karité è un olio naturale, un idratante ricco, che contiene molti acidi grassi, che sono necessari per mantenere l'elasticità e la morbidezza delle labbra sane.
Il burro di karité, aggiunto nella formula dei balsami Carmex, lenisce le labbra secche e screpolate e, come la vitamina E, aiuta a prevenire i danni dei radicali liberi.

Il petrolato è forse l'agente più efficace a disposizione.
Quando viene applicato sulle labbra, forma una barriera idratante, che impedisce la perdita d'acqua.
Il petrolato addirittura accelera il processo di guarigione e autoriparazione dei tessuti danneggiati.
Nei balsami Carmex il petrolato tratta le screpolature e la secchezza delle labbra, mantenendo le loro proprietà idratanti, impedisce l'ingresso di germi nelle fessure e tagli e protegge le labbra da fattori irritanti esterni come aria secca, freddo, vento e sole.

Analizzati gli ingredienti e provato su me stessa nella versione classica, direi che il balsamo Carmex è un prodotto efficace e trasversale.
Va bene per uomini e donne di ogni età, in ogni situazione in cui si ha bisogno di proteggere le labbra.
Vale la pena avere sempre con sé un balsamo Carmex.
Inoltre può essere applicato prima o dopo la stesura del rossetto, funge bene da base rossetto o può enfatizzare colore e spessore delle mucose labiali.

Avete mai provato i prodotti Carmex?